CATEGORIA | Restauro, Ambiente e Territorio |
TIPOLOGIA | Restauro |
PROGETTO | Restauro della torre campanaria di Favria (TO) |
COMMITTENTE | Comune di Favria (TO) |
LUOGO | Favria (TO) |
ANNO | 2020 - 2021 |
STATO | completato |
A seguito di alcuni critici crolli che hanno interessato nel 2019 i cornicioni del sesto e ultimo ordine architettonico del campanile annesso alla chiesa parrocchiale SS. Michele Arcangelo, Pietro e Paolo di Favria (TO), l’Amministrazione Comunale ha incaricato Sertec Engineering Consulting per il progetto di messa in sicurezza e risanamento conservativo della torre campanaria.
Prima di introdurre il progetto di restauro, dato l’interesse storico della torre campanaria di Favria, occorre fare un breve excursus sull’architettura oggetto d’intervento.
Il campanile, edificato dalla comunità canavesana tra il 1688 e il 1717, e restaurato nel 1999, svetta sul centro storico di Favria con la sua altezza di 50 metri circa. La sua muratura è realizzata con ciottoli arrotondati legati con malta, alternati a fasce di mattoni, e con perimetro esterno in mattoni a vista. La struttura, a base quadrata, è articolata in sei ordini fuori terra, oltre al basamento rivestito con lastre lapidee e raccordo superiore in pietra modanata. Ogni prospetto è delimitato da paraste angolari che si innalzano al di sopra del basamento.
Nelle specchiature del primo e del secondo ordine vi sono due monofore a strombatura interna, la prima architravata, la seconda con arco ribassato. Nel primo ordine le monofore sono tamponate a nord e ad est, mentre nel secondo la chiusura riguarda il lato nord. Al terzo ordine è presente un oculo di diametro cm 60, ed al quarto un’altra monofora architravata. Il quinto ordine è occupato dal quadrante dell’orologio.
L’ultimo ordine, oggetto d’intervento, è costituito dalla cella campanaria, che differisce alquanto dal resto della costruzione, da cui è separata per mezzo di un cornicione in laterizi sagomati, lastre in pietra e massetto in calcestruzzo armato; quest’ultimo elemento cementizio, rivestito con faldali in rame, è stato aggiunto nel restauro del 1999.
La cella campanaria, anch’essa in laterizio, è delimitata da paraste angolari che presentano una tessitura muraria simulante un bugnato piatto e regolare. Su ciascun lato della cella si apre il fornice, con arco a tutto sesto e fiancheggiato da piatte lesene, con capitello, che reggono un timpano con cornici variamente modanate. Il coronamento è costituito da un secondo cornicione in pietra e laterizio, sorretto da modiglioni in mattoni sagomati, attualmente ricoperti da malta cementizia. Il cornicione sul quale ora poggia una spessa soletta in cemento armato – anch’essa realizzata nel ’99 –, è sormontato da un tetto a quattro falde con copertura esterna in rame.
In punta al campanile spicca una snella croce metallica alta circa 5 metri.
All’interno il campanile è diviso in undici vani tramite dieci solai realizzati con travi lignee, infisse nelle buche da ponte dei muri perimetrali, e assiti irregolari, collegati da scale a pioli sempre in legno. All’ultimo piano è presente una soletta in cemento armato, introdotta nel ’99, che sorregge la struttura delle campane.
Il restauro della torre campanaria condotto tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 con il benestare della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, ha riguardato in particolare il sesto ordine della torre e una porzione della copertura, per un investimento complessivo di 50 mila euro.
Dopo un meticoloso rilievo eseguito da Sertec mediante droni, e analizzati accuratamente i carotaggi effettuati dall’impresa appaltatrice, sono emerse criticità rilevanti che hanno riguardato buona parte degli elementi cementizi introdotti nel restauro del 1999. In particolare, lo stato di degrado avanzato dei cornicioni è affiorato in seguito alla rimozione delle scossaline di protezione; dunque è risultato evidente come gli interventi non potessero limitarsi ad una semplice manutenzione ma dovessero riguardare anche opere di rinforzo e consolidamento
Le opere eseguite si possono così riassumere:
- Risanamento conservativo dei cornicioni in cemento armato, posti in copertura e in corrispondenza del basamento del sesto ordine architettonico della torre campanaria, e successiva installazione di nuova faldaleria in rame. Tale operazione è stata eseguita su tutti i prospetti, di concerto alla rimozione della scossalina deteriorata, sebbene siano stati apportati interventi strutturali più sostanziali sul lato Sud poiché presentava maggiori segni di degrado.
- Risanamento conservativo delle mensole cementizie presenti alla base dei fornici ed inserimento di nuovo profilo paraspigolo rompigoccia.
- Ristilatura dei giunti tra le lastre in pietra poste in corrispondenza del cornicione inferiore e superiore della cella campanaria, tramite malta idraulica a base cementizia bicomponente elastica, idonea all’esposizione agli agenti atmosferici. L’intervento di ristilatura dei giunti è stato effettuato su tutti i prospetti al fine di migliorare il fissaggio delle lastre lapidee alla parete.
- Trattamento antisporco delle suddette lastre in pietra mediante applicazione di protettivo nanotecnologico per materiali lapidei, previo trattamento biocida teso ad eliminare le colonie di microrganismi rilevati. Tale intervento aumenta per la protezione delle lastre dal degrado biologico e dona alle superfici lapidee eccellenti proprietà idrofobiche e oleofobiche, rendendole repellenti all’acqua e allo sporco in genere.
- Puntuale ristilatura dei giunti ove si è riscontrata malta cementizia ammalorata nelle murature in laterizio del sesto ordine della torre.
- Per la lesena in muratura che incornicia la parte destra dell’apertura a sud della cella campanaria sono stati rimossi i laterizi pericolanti mediante spicconatura controllata e manuale; dopodiché è stato eseguito un capillare reincollaggio delle parti distaccate con malta idraulica a base cementizia bicomponente elastica, idonea all’esposizione agli agenti atmosferici.
Vagliate tutte le possibili modalità di realizzare le suddette opere edili in progetto, e valutate impraticabili/inefficienti l’ipotesi di raggiungere i cornicioni del sesto ordine architettonico della torre campanaria tramite ponteggi e/o piattaforme elevatrici, i progettisti in accordo con la Committenza, hanno coinvolto Ma.Spe. Srl, impresa specializzata in edilizia acrobatica, la quale ha svolto il lavoro in quota in totale sicurezza.
Per il trasporto del materiale utile a eseguire i lavori è stato necessario ricorrere all’ausilio di un elicottero.